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Si chiama Tommaso Caligari, ha solo 17 anni, di professione fa lo studente di robotica all'ITS "Omar" di Novara e il 24 gennaio scorso ha presentato in Senato, nel corso del convegno “La malattia di Parkinson: tra diagnosi, terapia e ricerca”, la sua invenzione: il Parkinson Detector, un dispositivo che permette la diagnosi precoce del morbo di Parkinson e che è già in fase di sperimentazione ad opera di alcuni medici. L’idea di fondo? Studiare la camminata del soggetto utilizzando due telecamere appositamente posizionate, perché l’analisi di possibili alterazioni del movimento degli arti superiori (che l’occhio umano non riuscirebbe a cogliere), e in particolare le modifiche dell’angolo di oscillazione tra la spalla e il gomito, offrono dati che, dati in pasto a un algoritmo ad hoc e col supporto dell’intelligenza artificiale, permettono di avere un responso chiaro sullo stato del paziente.

Tutto nacque quando al nonno di Tommaso venne diagnosticato il Parkinson, e un medico spiegò al ragazzo la possibilità di una diagnosi precoce – e della conseguente curabilità del morbo – proprio a partire dalla modificata oscillazione degli arti superiori. Lui non si lasciò sfuggire quell’input, e nel giro di un mese, chiedendo una mano al padre, mise a punto il progetto, ottenendo l’appoggio dell’Associazione Parkinson di Arona, sempre nel Novarese.

Per passare dal progetto alla realtà è servito poi un altro anno, ma alla fine il Parkinson Detector ha visto la luce, è stato premiato al concorso europeo dedicato a “I giovani e le scienze” della Direzione Generale Ricerca della Commissione Europea nel marzo 2023, è stato presentato a Bruxelles a "EUCYS-European Union Contest for Young Scientists" nel settembre successivo, e Tommaso ha portato la sua idea anche alla manifestazione “Innova” organizzata dalla CNA (Confederazione nazionale artigianato) nell’autunno scorso, approdando infine a Roma a "Maker Faire", evento di respiro europeo sulle novità in campo tecnologico. Ora l’ultima tappa, a Palazzo Madama. E nel frattempo l’onore - a 17 anni - di essere invitato alla cerimonia di consegna dei Nobel a Stoccolma.

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