Condividi sui social

Nel corso del tempo, le reazioni immunitarie provocate dal glutine infiammano e danneggiano i villi, piccole strutture sulla superficie dell'intestino deputate all’assorbimento dei nutrienti, provocando gravi danni che si ripercuotono sulla salute di tutto l’organismo.
La celiachia non gestita può dar luogo a fastidiosi sintomi digestivi, oltre a problemi importanti che interessano altre parti del corpo. Alcuni sintomi derivano dall'infiammazione dell'intestino, altri sono causati dalla mancanza di alcuni nutrienti, dovuta appunto all'incapacità dell'intestino danneggiato di digerire correttamente gli alimenti assorbendo i nutrienti stessi nel modo corretto.
I sintomi della celiachia variano molto, e spesso non è facile, soprattutto quando il problema insorge in età adulta (il che capita più spesso di quanto si potrebbe pensare), ricondurre i disturbi da cui si è afflitti a questa condizione. Alcune persone celiache manifestano sintomi abbastanza lievi o sono asintomatici, altri hanno sintomi che riguardano apparati diversi da quello gastrointestinale, il che può ritardare una corretta diagnosi della patologia. Dall’Università di Harvard ecco, dunque, un mini-prontuario per non sottovalutare possibili sintomi che andrebbero invece opportunamente indagati con l’aiuto di un medico e di esami (ematici) specifici.

Sintomi digestivi
La celiachia ha più spesso effetti digestivi sui bambini che sugli adulti. In genere i bambini sviluppano i sintomi solo dopo aver iniziato a mangiare alimenti che contengono glutine.
I sintomi digestivi della celiachia possono includere
- gonfiore
- diarrea
- costipazione
- presenza di gas nell’apparato gastro-intestinale
- intolleranza al lattosio
- feci molli, voluminose e maleodoranti
- nausea o vomito
- dolore addominale

Sintomi non digestivi
Alcune persone affette da celiachia manifestano sintomi che interessano altre parti del corpo. I problemi associati alla celiachia o causati da un cattivo assorbimento delle sostanze nutritive possono rivelarsi attraverso:
- dolori alle ossa o alle articolazioni
- anemia da carenza di ferro
- calo ponderale
- artrite
- stanchezza
- calo della massa ossea
- formicolio o intorpidimento di mani e piedi
- dermatite erpetiforme (con protuberanze o vesciche molto pruriginose)
- depressione, irritabilità o cambiamenti d'umore
- inizio ritardato o mancato ciclo mestruale
- infertilità o aborti ripetuti
- sintomi che coinvolgono la mucosa orale, ad esempio afte
- malattie del fegato

La reazione e il tempo di reazione rispetto al momento in cui si è ingerito il glutine sono molto vari da individuo a individuo. Alcuni manifestano reazioni entro qualche ora dal consumo. Altri il giorno successivo o addirittura alcuni giorni dopo. Altri ancora non avvertono nulla.
I sintomi più comuni dopo l'esposizione al glutine sono:
- nausea
- vomito (in alcuni casi forte)
- gas/gonfiore
- crampi
- dolore addominale
- diarrea
- costipazione
- stanchezza
- nebbia cerebrale
- dolori muscolari e articolari

Diagnosi e terapia
In caso di sintomi persistenti di questo tipo è senz’altro opportuno rivolgersi a un medico, che farà eseguire gli opportuni esami ematici, cioè il dosaggio degli anticorpi anti-transglutaminasi di classe IgA e il dosaggio delle IgA totali. In caso di anti-transglutaminasi IgA (fTG) positive, il paziente viene sottoposto a test di secondo livello, cioè alla ricerca degli IgA anticorpi anti-endomisio (EMA).
Una volta diagnosticata con certezza la malattia (gli esami non lasciano spazio a dubbi di sorta), il trattamento consiste essenzialmente nell’eliminazione del glutine dalla dieta (no, la pillola magica non esiste ancora), naturalmente in collaborazione con un medico specializzato.
Dopo qualche tempo di dieta senza glutine, i sintomi migliorano e possono addirittura scomparire. Tuttavia, basta consumare una minima quantità di glutine, o cibarsi di alimenti contaminati, e i danni possono ripresentarsi, tanto che per cucinare i cibi destinati ai celiaci è opportuno utilizzare contenitori e pentole a se stanti, proprio per evitare anche il contatto con cibi contenenti glutine.

Per tutti gli approfondimenti del caso ci si può rivolgere all’AIC, Associazione Italiana Celiachia, che ha sedi in tutte le Regioni italiane.

Usando questo sito si accetta l'utilizzo dei cookie per analisi statistiche e contenuti personalizzati. Privacy policy