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Un modo – piacevole – per vivere più a lungo? Bere almeno tre tazze di tè al giorno. È il risultato dello studio "Tea consumption and attenuation of biological aging: a longitudinal analysis from two cohort studies" condotto dalla Sichuan University di Chengdu, in Cina, e pubblicato su The Lancet Regional Health - Western Pacific.

Lo studio si è basato sui dati di 7931 partecipanti cinesi tra i 30 e i 79 anni e 5998 partecipanti inglesi tra i 37 e i 73 anni, inclusi sia nel sondaggio di base (svoltosi nel 2018) che nel primo follow-up (conclusosi nel 2021), impegnati a rispondere a una serie di questionari sul tema. Ebbene “il consumo di tè è stato costantemente associato a una ridotta accelerazione dell’età biologica in entrambe le coorti” si legge nello studio. E poco oltre: “Associazioni ancora più forti sono state riscontrate nei bevitori abituali di tè. La relazione esposizione-risposta ha suggerito che il consumo di circa 3 tazze di tè o 6-8 g di foglie di tè al giorno può offrire i benefici anti-invecchiamento più evidenti”. Ancora:” I nostri risultati evidenziano il ruolo potenziale del tè nello sviluppo di interventi anti-invecchiamento orientati alla nutrizione e nella guida di politiche di invecchiamento sano”. E il tutto senza che il tipo di tè sembri avere influenza sui risultati: il campione cinese, infatti, consumava prevalentemente tè verde, quello inglese principalmente tè nero.

Che il tè fosse una bevanda salutare, del resto, era cosa nota da tempo. E anche la letteratura scientifica esaminata dagli scienziati di Chengdu non ha fatto che confermare questa consapevolezza: “Studi sugli animali hanno suggerito che i polifenoli del tè possono prolungare l'aspettativa di vita in vermi, mosche e topi – si legge infatti nello studio, al capitolo relativo allo stato dell’arte - Studi epidemiologici hanno anche indicato che il consumo di tè può proteggere dalle malattie legate all'età, come le malattie cardiovascolari, il diabete mellito, la demenza e il cancro. Pertanto, sulla base delle prove esistenti, abbiamo ipotizzato che il consumo di tè possa ritardare il processo di invecchiamento biologico nell'uomo. Tuttavia, solo pochi studi condotti su popolazioni asiatiche hanno esaminato le associazioni tra il consumo di tè e l'invecchiamento biologico misurato attraverso la lunghezza dei telomeri o l'indice di fragilità”.

Da qui l’esigenza di approfondire gli studi. Detto fatto, “abbiamo scoperto – dicono i ricercatori della Sichuan University - che sia la transizione dal non-consumo al consumo di tè sia il consumo costante di tè erano associati a un'accelerazione dell'attenuazione dell’età biologica. Inoltre, il consumo moderato di tè ha mostrato i maggiori benefici anti-invecchiamento tra i bevitori di tè costanti”.

Polifenoli in prima linea

Il merito di questa dimostrata salubrità? Pare vada tutto ai polifenoli, sostanze bioattive che le celebri foglioline da infusione contengono in gran quantità. Ebbene, “è stato scoperto che i polifenoli possono esercitare effetti antiossidanti, antinfiammatori e apoptotici – scrivono diligentemente gli autori dello studio - oltre a modulare i cambiamenti epigenetici, ritardando così il processo di invecchiamento. Nel frattempo, studi sugli animali hanno suggerito che i flavonoidi, un tipo di polifenolo di cui il tè è ricco, possono prolungare l'aspettativa di vita nei vermi, nelle mosche e persino nei topi. Inoltre, si stanno accumulando studi epidemiologici che dimostrano come il consumo di tè possa proteggere dalle malattie legate all'età, come le malattie cardiovascolari, il diabete mellito, la demenza e alcuni tipi di cancro, e che il consumo di tè sia associato a un minor rischio di mortalità. Alla luce delle evidenze esistenti – concludono i ricercatori - è plausibile ipotizzare che il consumo di tè possa dilazionare il processo di invecchiamento biologico nell’uomo”.

E a questo punto è facile intuire quali politiche potrebbero essere avviate in un mondo in cui si prevede che dal 2020 al 2050, “il numero di persone di età pari o superiore a 60 anni raddoppierà, raggiungendo i 2,1 miliardi, ovvero il 22% della popolazione mondiale”. Fortunatamente il tè, oltre ad essere una bevanda antichissima, è una delle più popolare consumate al mondo.

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