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Un'ora al giorno di attività fisica. Questa la nuova raccomandazione delle ultime linee guida dell’American Cancer Society per prevenire le malattie oncologiche. Il documento, che è stato pubblicato su A Cancer Journal for Clinicians e aggiornato sulla base delle evidenze scientifiche più recenti e su revisioni sistematiche dell'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc), del World Cancer Research Fund-American Institute for Cancer Research (Wcrf-Aicr), per la verità riguarda l’attività fisica e anche l’alimentazione. Il titolo è, in effetti, “American Cancer Society guideline for diet and physical activity for cancer prevention”. Ma rispetto alle linee guida precedenti la differenza più evidente sembra riguardare proprio il tempo da dedicare al movimento per proteggersi dal cancro. Un tempo che raddoppia e che non prevede più una soglia massima.

Moderata o vigorosa

Infatti, se nelle linee guida precedenti gli adulti dovevano impegnarsi ogni settimana per almeno 150 minuti in una attività a intensità moderata, oppure per 75 minuti in esercizi vigorosi, oggi l’indicazione dell’Acs è di impegnarsi per 150-300 minuti o 75-150 rispettivamente. E raggiungere o superare i 300 minuti poi è l’ideale. Cosa si intende per intensità moderata e vigorosa? Per l’Acs sono attività fisiche a intensità moderata camminare, ballare, andare in bicicletta o fare yoga, golf, tennis per esempio. Invece correre o fare jogging, allenarsi con i pesi, nuotare, giocare a calcio, a basket, o lo sci di fondo sono esercizi a intensità vigorosa.

Non tutto subito

Detto questo, attenzione alle buone intenzioni: non tutti quelli che vogliono impegnarsi fisicamente contro il cancro devono - o possono - farlo da un giorno all’altro. Per chi non è allenato la durata e l'intensità delle sessioni dovrebbero aumentare in maniera graduale nel tempo. Inoltre, mentre per i giovani non è necessario consultare il medico prima di impegnarsi in un programma di attività sia moderata che vigorosa, gli uomini e le donne dai 40-50 anni, così come le persone con malattie croniche o fattori di rischio per patologie cardiache, prima di lanciarsi in programmi di attività fisiche impegnative dovrebbero consultare il medico.

Perché muoversi fa bene

L’attività fisica è associata al rischio di diversi tipologie di cancro: del colon, del seno, dell’endometrio, della vescica, dell'esofago e dello stomaco, per esemio. E potrebbe influenzare – dicono gli esperti - anche la probabilità di andare incontro a tumore dei polmoni, della testa e del collo, del fegato, del pancreas, della prostata e dell’ovaio. “L’attività fisica è una misura di prevenzione primaria efficace per diverse neoplasie, ma in alcuni tipi di tumore muoversi con regolarità riduce anche il rischio di recidiva”, dice Massimo Di Maio, Segretario Nazionale AIOM (Associazione Italiana Oncologia Medica) e Direttore dell’Oncologia dell’Ospedale Mauriziano di Torino. “È il caso del colon e della mammella – continua l’oncologo –. Per queste patologie anche il rischio di recidiva è influenzato dall’attività fisica a parità di altri fattori. Non a caso nei pazienti operati di colon e seno viene raccomandata, e non solo perché contrasta il sovrappeso: l’effetto protettivo dell’esercizio fisico è dimostrato anche nei pazienti normopeso. Anche nei casi di malattia avanzata l’attività fisica gioca un ruolo positivo perché migliora l’umore, la qualità della vita e in qualche caso anche la tollerabilità dei trattamenti. Naturalmente va proporzionata alle condizioni dei pazienti. Per esempio negli anziani con patologie cardiache concomitanti lo sforzo non può essere vigoroso”, riflette Di Maio. Tornando all’attività fisica come prevenzione, qual è la novità delle nuove linee guida Acs? “In realtà la vera novità delle nuove linee guida sta soprattutto nell’aver cancellato la soglia superiore dei 300 minuti a settimana, che corrispondono a un’ora al giorno per 5 giorni”, riprende l’esperto, una novità in linea con le evidenze scientifiche più recenti.

La regolarità

L’esercizio fisico agisce probabilmente sui sistemi ormonale e immunitario. “Parliamo di sistemi i cui equilibri vanno mantenuti nel tempo e per questo è importante non perdere di vista la regolarità", dice Di Maio: "È  la regolarità che garantisce che i benefici  dell’attività fisica siano duraturi. C’è molta attenzione da parte della popolazione e anche degli specialisti nei confronti di nuovi farmaci o trattamenti anticancro – riflette e conclude l’oncologo - mentre nei confronti di comportamenti virtuosi, come seguire un’alimentazione corretta o fare regolare attività fisica ce n’è forse ancora poca”.

Prevenzione a costo zero

Un peccato, anche perché l’esercizio fisico è prevenzione a costo zero. Camminare per 300 minuti a settimana (diciamo un’ora al giorno per 5 giorni, per esempio) non costa niente. Così come è gratis andare in bicicletta. E non servono palestre nelle vicinanze di casa tanto meno personal trainer per impegnarsi in un’attività moderata.

Fonte: Repubblica.it

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