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Un poker di sintomi da non sottovalutare mai: è l’indicazione emersa dalle parole del Presidente AIPO-ITS/ETS Claudio Micheletto in occasione della Giornata Nazionale del Respiro 2024, organizzata da AIPO-ITS/ETS e da SIP/IRS e svoltasi sabato 21 settembre (con ampi preludi e prodromi nelle settimane precedenti e successive) su tutto il territorio nazionale: “Credo fermamente che la pneumologia debba far sentire la sua voce sul fronte della prevenzione, e non solo su quello della fase acuta e della riacutizzazione” ha infatti ricordato Micheletto, aggiungendo che la Giornata del Respiro è importante “per informare, per creare tavoli di lavoro comuni con le istituzioni e anche per mettere in guardia. Sintomi come una tosse insistente, una sensazione di oppressione al petto e fiato corto, o ripetute infezioni respiratorie devono essere interpretati come segnali d'allarme e condurre al più presto dallo pneumologo".
Oltre alle iniziative di piazza, alle spirometrie allo sport diffuso organizzato nelle varie “Capitali del respiro” che si sono passate il testimone nell’organizzazione di eventi e iniziative, dunque, dalla Giornata è uscita un’indicazione forte e chiara sui quattro sintomi che, presentandosi isolati o, peggio ancora, tutti assieme, devono portare immediatamente chi li avverte nello studio dello pneumologo per una valutazione approfondita basata su esami clinici.
Eccoli:

1. Tosse insistente
Il tipo di tosse che desta maggiore preoccupazione è la tosse secca: se è persistente e fastidiosa, infatti, dopo il legittimo ricorso a rimedi naturali e farmaci da banco per sedarla – generalmente miele o sciroppi – se il sintomo persiste è opportuno consultare un medico specialista che ne indaghi le cause. La tosse persistente, infatti, può essere legata a condizioni anche gravi e deve essere monitorata in particolare se persiste per più di tre settimane.

2. Sensazione di oppressione al petto
Avvertite un senso di peso, oppure una sorta di stretta localizzata dietro allo sterno, più o meno accompagnata da dolore, senso di nausea e fiato corto? Meglio non aspettare e rivolgersi subito al medico. Nella migliore delle ipotesi si tratterà di ansia, ma un sintomo del genere può essere legato anche a condizioni serie, e in particolare a patologie cardiache e respiratorie: tra le seconde, potrebbe trattarsi di asma, polmonite, Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) o persino embolia polmonare. Tutte condizioni che richiedono un intervento competente e immediato.

3. Fiato corto
In termini clinici si chiama dispnea, ed equivale a una difficoltà respiratoria che può presentarsi anche improvvisamente, e rivelarsi transitoria o meno. I sintomi principali sono la respirazione difficoltosa, con la sensazione di non riuscire a riprendere fiato nel respiro successivo o sotto forma di affanno. A volte si manifesta in modo graduale, e può comunque essere legata a diversi tipi di patologie a carico delle vie respiratorie (oltre che, ancora una volta, cardiache) con la possibile “scappatoia” che si tratti invece di un sintomo importante derivante da stress o ansia. In ogni caso è da indagare senza perdere tempo.

4. Infezioni respiratorie ricorrenti
Le infezioni delle vie respiratorie sono malattie a carico degli organi che compongono l'apparato respiratorio (naso, trachea, bronchi e polmoni); possono essere causate da batteri, virus e funghi, e sono da monitorare con attenzione in età adulta perché possono nascondere una condizione clinica da curare. Se nei bambini il problema è infatti assai diffuso a causa dell’immaturità del loro sistema immunitario, negli adulti le infezioni respiratorie frequenti, o comunque ripetute, devono essere interpretate come segnali d'allarme e condurre al più presto dallo pneumologo. Il rischio, infatti, è quello di una sovrainfezione batterica o l’innesco di processi infiammatori ricorrenti o cronici delle vie respiratorie inferiori, come broncopneumopatie croniche o asma.  

E in un momento in cui nel mondo si stimano 7 milioni di morti premature l’anno a causa dell'inquinamento dell'aria (ormai riconosciuto come principale causa ambientale di malattia e di morte nel mondo), il 99% della popolazione mondiale respira aria che supera i limiti delle linee guida dell'Oms e il 98% dei cittadini europei respira aria inquinata oltre i livelli di guardia, che causa oltre 400mila morti premature, l’attenzione costante alla propria salute respiratoria diventa un’azione da non dimenticare.


Alessandra Rozzi

Redazione Respiro.News

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