Anche quest’anno, in occasione della IPF WORLD WEEK, Achille Abbondanza, ammalato dal 2016 di fibrosi polmonare idiopatica ed ora in attesa di un probabile trapianto presso la struttura ospedaliera di Padova, si è messo sulla sua bicicletta, opportunamente modificata per garantirgli il trasporto del compattatore d’ossigeno di cui necessita per respirare normalmente. Il suo obiettivo? Promuovere e incentivare la ricerca su questa malattia che viene definita “rara”, ma che rara non è visto che le statistiche la danno in progressivo aumento nella popolazione di tutti i paesi.
Attualmente si stima che nel mondo ci siano circa 3 milioni di persone che convivono con questa patologia progressiva e letale, senza cure risolutive se non il trapianto, con un’aspettativa di vita che, anche se in questi ultimi anni è aumentata grazie a due farmaci in commercio, rimane pur sempre assai breve.
“Pedalando l’Italia senza perdere un respiro”, giunta ormai alla IV edizione, è un’iniziativa per raggiungere un’audience più vasta e mostrare quanto sia complicata, difficile e dolorosa per lui e per i suoi familiari, la vita di un ammalato di fibrosi polmonare idiopatica e di come sia importante finanziare la ricerca, unico strumento per cercare di debellarla o almeno bloccarne il corso prima che i danni ai polmoni siano irrecuperabili.
Achille Abbondanza, giovane uomo coraggioso, sfidando le difficoltà legate alle sue condizioni di salute, si è messo in sella alla bicicletta che tante volte lo ha accompagnato nelle sue sfide, nei viaggi e competizioni affrontati sia da persona sana che da malato. Deciso, anche questa volta, a non darla vinta alla malattia, ha modificato il suo “destriero” in modo da poter agevolmente trasportare il concentratore d’ossigeno che per lui e per gli ammalati di fibrosi è “vita” ed è indispensabile alla sua attività ed ha affrontato l’ennesima sfida , questa volta con se stesso, perché per Achille “vita” significa continuare a fare sport, vivere pienamente ogni emozione con la sua famiglia, frequentare gli amici.
La partenza è avvenuta il 12 settembre da Cervia, dove risiede, salutato dai familiari, dagli amici e da tutti coloro che hanno collaborato per il buon esito dell’impresa. La prima tappa è stata Faenza e da qui ha raggiunto Firenze in treno. Il suo viaggio in bicicletta è proseguito per Pontedera e Livorno, dove si è imbarcato per Olbia. Durante il tratto fino a Livorno ha ottenuto ospitalità e supporto presso i tanti amici e soci delle Associazioni per le malattie polmonari, raccolte nella onlus FIMARP, di cui è vicepresidente. Amicizie nate e cresciute anche nel corso di questi anni di malattia perché Achille, da buon romagnolo, ha una immensa carica di simpatia e socialità.
Sbarcato in Sardegna, si è diretto diretto come un fulmine – e non è un termine eccessivo! - , verso Dorgali dove il giorno 16 ha trovato ad aspettarlo l’amico Tindaro Gianno, presidente nonché fondatore dell’Associazione IPF&malattie rare del polmone Sardegna, anche lui afflitto da questa patologia e in attesa di trapianto alle Molinette di Torino. L’associazione è nata, per sua volontà, un anno fa e precisamente il 24 di Agosto. Achille non è nuovo ad imprese del genere. Come già accennato sopra questa è la quarta edizione di “Pedalando l’Italia senza perdere un respiro” . Nelle precedenti edizioni ha fatto diversi percorsi: tre anni fa Padova- Roma, due anni fa Roma – Forlì, l’anno scorso Forlì – Bologna proseguendo fino a Firenze dove si teneva il Congresso dell’Aipo ( Associazione italiana Pneumologi Ospedalieri). Durante queste pedalate ha toccato tutte le località dove c’erano le Associazioni impegnate nella lotta contro la Fibrosi polmonare idiopatica
Achille non sa quantificare quanti chilometri ha macinato in questi anni, sa solo di averne fatti tanti, tantissimi sempre con un’idea fissa: far conoscere questa malattia sconosciuta alla maggior parte degli italiani e promuovere la ricerca.
Redazione Respiro.news