Mercoledì 20 marzo, 25 anni dopo: il Premio Luchetta ricorda i tragici fatti di Mogadiscio ‘94, quando Miran Hrovatin e Ilaria Alpi furono brutalmente uccisi mentre stavano realizzando un reportage per il Tg3. A Miran Hrovatin, così come a Marco Luchetta, Alessandro “Sasha” Ota e Dario D’Angelo – la troupe del Tgr Rai uccisa da una granata a Mostar, nel gennaio ‘94 - è intitolato il Premio giornalistico internazionale Marco Luchetta, nato nel 2004 proprio per ricordare il loro lavoro in prima linea. Nella settimana che ci accompagnerà attraverso il ricordo di Miran Hrovatin e di Ilaria Alpi, con le manifestazioni organizzate a Trieste martedì 19 marzo (ore 15, via Valussi) e mercoledì 20 marzo a Roma alla Camera, il Premio Luchetta 2019 entra nel vivo e si unisce al tributo promosso dalla Fnsi - Assostampa Fvg con l’Ordine regionale dei giornalisti, Articolo 21 Fvg e la Fondazione Luchetta per i bambini vittima delle guerre. Oltre 500 scatti memorabili, raccolti spesso in situazioni di pericolo ad ogni latitudine del pianeta, in presa diretta fra guerre ed emergenze - laddove l’infanzia viene violata, sfruttata, abusata – sono arrivati al Premio Luchetta nel nome e nel ricordo di Miran Hrovatin fino ad oggi: tener vivo il suo nome aiuta anche a non dimenticare, a distanza di 25 anni, che non è stata fatta luce sull’assassinio di Mogadiscio, né sono stati individuati colpevoli e mandanti di quella esecuzione.
Ed entra quindi nelle sue fasi clou la 16^ edizione del Premio Giornalistico internazionale Marco Luchetta, rivolto a giornalisti e fotoreporter che, con il loro lavoro, ogni anno sensibilizzano sulle violenze e sopraffazioni subite dalle vittime più indifese, i bambini. Sabato 23 marzo è prevista la riunione della giuria presieduta dal Direttore di Rai News 24 Antonio Di Bella: avrà il compito di valutare centinaia di corrispondenze pervenute dall’Italia e dall’estero fra tv news, tv reportage, carta stampata e web per testate italiane e straniere, fotografia. Le prime 15 edizioni hanno premiato molte delle migliori firme del giornalismo nazionale: fra gli altri Viviana Mazza, Paolo Rumiz, Lucia Goracci, Pablo Trincia, Francesca Paci, Giusi Fasano, Attilio Bolzoni, Barbara Schiavulli, Valerio Cataldi, Nadia Toffa e Marco Fubini, Monika Bulaj, Pino Scaccia, Nico Piro, Lucia Capuzzi; e del giornalismo internazionale, come Fergal Keane, Ian Pannell e Lyse Doucet della BBC, Richard Lloyd Parry e Catherine Philp del Times, Michael Howard del Guardian, Katrin Bennhold del New York Times, Monica Garcia Prieto del Mundo, Emilie Blachere di Paris Match, Yannis Kontos e Pep Bonnet dell’Agenzia Grazia Neri, Robert Knoth dell’Agenzia Contrasto. Le terne finaliste della 16^ edizione saranno rese note lunedì 25 marzo. I vincitori saranno premiati nel corso di Link, Festival del buon giornalismo, in programma dal 10 al 12 maggio a Trieste, in piazza Unita’ d’Italia. Saranno tre giorni fitti di dialoghi e dirette costanti con la notizia, una grande officina del ‘buon giornalismo’ con novità editoriali, interviste d’autore, talk dedicati ai temi di attualita’ con i protagonisti dell’informazione del nostro tempo. Info www.premioluchetta.it www.fondazioneluchetta.org
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