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Emerse complicazioni dopo il primo trapianto di faccia realizzato in Italia. La paziente, una donna di 49 anni affetta da neurofibromatosi di tipo I, patologia che interessa manifestazioni a livello cutaneo, oculare e nervoso, non è in pericolo di vita ma ora si attende una nuova donatrice.
Il trapianto, realizzato nella notte fra venerdì 21 e sabato 22 settembre dai medici dell'Azienda Ospedaliera Sant'Andrea di Roma, era stato reso possibile grazie alla generosità della famiglia di una giovane di 21 anni vittima di un incidente stradale in Lazio.
 Nonostante l'intervento sia stato giudicato "tecnicamente riuscito" gli ultimi bollettini parlano di problemi per la paziente tali da far scegliere ai medici di optare per una ricostruzione temporanea con il tessuto della paziente. 
«Le condizioni generali della paziente permangono buone e non ci sono preoccupazioni per la sua vita - si legge nella nota diffusa in serata -. In considerazione del permanere della sofferenza del microcircolo, si è deciso di procedere alla ricostruzione temporanea con tessuti autologhi della paziente, in attesa di una eventuale ulteriore ricostruzione con tessuti facciali da nuovo donatore». I tessuti trapiantati, spiega il bollettino, hanno manifestato durante la prima notte passata in terapia intensiva dalla paziente segni di sofferenza del microcircolo per sospetto rigetto, nonostante «il cross-match negativo tra donatore e ricevente».

Redazione Respiro.News

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