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Il 14 dicembre è stata una giornata speciale per Luca Panichi, valdarnese, podista, da sempre legato al mondo dello sport. Dieci anni fa gli fu diagnosticato un tumore ai polmoni. Le speranze erano poche, ma grazie alle cure e anche alla straordinaria forza di volontà continua a combattere contro il cancro, a testa alta. ”La forza e la vera determinazione, giorno per giorno, con molte salite e discese pericolose – ha ricordato Panichi – Si, spesso mi fermo per pensare a questi anni passati e gustarmi la voglia vera di vivere. Mi godi un’altra giornata di vita dove niente è scontato, ma tutto conquistato”. In questi anni Panichi ha scritto anche alcuni libri per raccontare la sua storia, una storia di speranza per tanti malati che devono combattere ogni giorno per la vita. Luca ha voluto testimoniare a tutti che la malattia del secolo si può affrontare a testa alta, senza nascondersi. “La corsa è fatica e sopportazione. La corsa è tenacia fino al traguardo. La corsa è speranza”.

È con questo spirito da maratoneta che Luca Panichi affronta la lotta alla malattia: la sua storia è stata anche raccontata nel film documentario “La Pista”, con autore Alessandro Di Nuzzo, regista Alessandro Minestrini, produttore esecutivo Alfredo Federico. “Luca Panichi – si racconta nella produzione cinematografica - è un ex campione di atletica, allenatore di successo nel circuito del podismo, dirigente federale per la corsa. La sua vita cambia in modo brusco nel dicembre del 2012, quando gli viene diagnosticato un tumore. Inizia allora una battaglia che Luca ha la forza di affrontare col sorriso. La corsa diventa la sua medicina. Gli insegnamenti appresi in una vita dedicata allo sport sono il suo sostegno, tanto che Luca decide di mettere il proprio coraggio al servizio degli altri proprio nel momento più difficile”.“La Pista” racconta questa corsa contro la malattia attraverso interviste esclusive, immagini di repertorio, testimonianze dirette di chi è stato vicino a Luca in questi anni. La sua vicenda si intreccia, nel film così come nella vita reale, con le storie di sofferenza di altre persone assai diverse tra loro, che hanno però tutte trovato riscatto nella pratica dell’atletica e in Luca Panichi una guida sicura per superare le difficoltà”. Il documentario è stato prodotto da 39 Films, casa cinematografica indipendente italo-argentina con sede ad Arezzo.

Fonte: La Nazione 

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