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Bisogna intensificare le politiche nel paese su alimentazione e sani stili di vita nei bambini italiani. Se negli ultimi anni il trend di prevalenza di bambini in sovrappeso è in diminuzione e i dati mostrano lenti progressi o addirittura una regressione in alcune aree del paese, la percentuale di bambini in sovrappeso è comunque del 20,4%, con il 9,4% di bambini considerati obesi e il 2,4% gravemente obesi. Non bisogna quindi abbassare la guardia.
 
A lanciare l’allert, la Who European Childhood Obesity Surveillance Initiative (Cosi) realizzata su un campione di oltre 50mila bambini e altrettanti genitori, condotta nel 2019 da OKkio alla Salute, il sistema di sorveglianza coordinato dal CNaPPS, che recentemente è stato designato un centro di riferimento dell’Oms sull’obesità infantile.

“Sappiamo che approcci completi e audaci, che possono includere l’uso di politiche sui prezzi, restrizioni di marketing (in particolare nella sfera digitale), cibo scolastico migliore e più attività fisica nelle scuole possono funzionare – afferma João Breda, capo dell’Ufficio europeo dell’Oms per la prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili – è importante che i dati raccolti dai sistemi di sorveglianza siano la base per scegliere politiche migliori volte a promuovere stili di vita sani al fine di migliorare la salute e il benessere delle persone”.

Vediamo quali sono i dati emersi.

Abitudini alimentari. Nonostante i progressi compiuti, l’Italia resta tra i Paesi europei con i valori di eccesso di peso più elevati tra i bambini in età scolare. Gli ultimi dati evidenziano che quasi 1 bambino su 2 non fa una colazione adeguata al mattino (l’8,7% non consuma la prima colazione o la consuma in maniera inadeguata (35,6%) e 1 su 4 consuma frutta e verdura meno di una volta al giorno. I legumi vengono consumati meno di una volta alla settimana dal 38% dei bambini mentre il 48,3% e il 9,4% consuma rispettivamente snack dolci e salati più di 3 giorni a settimana. Diminuisce, invece, l’assunzione giornaliera di bevande zuccherate e/o gassate anche se circa 1 bambino su 4 continua a berle.
 
Attività fisica. Gli indicatori riferiti all’attività fisica sono rimasti sostanzialmente stabili negli anni. Secondo gli ultimi risultati, 1 bambino su 5 non ha esercitato il giorno prima dell’intervista, più del 70% non è andato a scuola a piedi o in bicicletta e quasi la metà trascorre più di 2 ore al giorno davanti a televisione, tablet o telefono cellulare - una tendenza che i dati mostrano potrebbe essere in aumento.
“Questi dati ci forniscono informazioni preziose sulle tendenze ed evidenziano le sfide persistenti che stiamo affrontando – afferma Angela Spinelli, Direttore del Centro nazionale per la prevenzione e la promozione della salute (CNaPPS) dell’Istituto nazionale di sanità italiano. “I dati del 2019 mostrano alcuni miglioramenti, con un’ulteriore riduzione dell’eccesso di peso nei bambini nel nostro Paese, ma indicano anche che c’è ancora molto da fare in termini di promozione di stili di vita sani tra bambini e giovani”.

La percezione materna dello stato di salute dei propri figli (stato ponderale, quantità di cibo assunta e attività fisica praticata).
Rispetto alle ore di sonno in un normale giorno feriale, fattore indicato in alcuni studi come associato all’obesità, i dati 2019 evidenziano che il 14,4% dei bambini, secondo quanto riportato dai genitori, dorme meno di 9 ore per notte.
Riguardo la percezione materna dello stato di salute dei propri figli, emerge che il 40,3% dei bambini in sovrappeso o obesi è percepito dalla madre come sotto-normopeso; il 59,1% delle madri di bambini fisicamente poco attivi ritiene che il proprio figlio svolga attività fisica adeguata e tra le madri di bambini in sovrappeso o obesi, il 69,9% pensa che la quantità di cibo assunta dal proprio figlio non sia eccessiva.

Fonte: Quotidiano Sanità

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