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Non è grave, ma è fastidiosa, e secondo le stime colpisce nel mondo oltre 360 milioni di persone: è la sindrome dell’occhio secco, che a causa della scarsa lacrimazione – e di conseguenza della scarsa protezione esercitata da un film lacrimale ridotto – provoca fastidio oculare, arrossamento, sensazione di corpo estraneo, bruciore. Tutti sintomi che la permanenza prolungata al PC, ormai compagno fedele delle giornate del 75% dei lavoratori occidentali, non fa che aggravare.
Come rimediare? La prescrizione di base è il ricorso alle gocce oculari – chiamate anche lacrime artificiali – che restituendo umidità alla superficie oculare alleviano i fastidi e permettono di usare gli occhi senza incorrere in noiosi inconvenienti.
Ma ora, a quanto pare, il problema ha una soluzione diversa, e del tutto naturale: sorridere. La terapia del sorriso – o ancora meglio della risata – stando alle conclusioni di uno studio guidato da Lingyi Liang, dello State Key Laboratory of Ophthalmology - Zhongshan Ophthalmic Center, presso la Sun Yat-sen University (nella regione del Guangdong, Cina), darebbe infatti gli stessi risultati delle gocce oculari nella cura e nella soluzione del problema.
Lo studio, pubblicato sul British Medical Journal, si è basato su una coorte di 283 partecipanti di età adulta (compresa tra i 18 e i 45 anni valutati per la gravità dei sintomi) suddivisi in due gruppi: un gruppo faceva esercizi e instillava gocce a base di acido ialuronico allo 0,1% per quattro volte nel corso della giornata; l’altro si limitava a ripetere frasi che causano il sorriso a ritmo sostenuto (30 volte in un intervallo di 5 minuti) seguendo un’app che guida i movimenti del viso.
A otto settimane dall’inizio dello studio, i due gruppi hanno sospeso le operazioni per permettere alle procedure di assestarsi in attesa delle opportune misurazioni, condotte a 10 e 12 settimane dall’inizio. Ebbene, il risultato è stato sorprendente: nessuna differenza di rilievo tra i due gruppi, a dimostrare che gocce e sorrisi hanno la stessa valenza, e che oltretutto entrambi migliorano la funzione ghiandolare dell’occhio nel suo complesso.
Che il sorriso – e un atteggiamento positivo verso l’esistenza, che presuppone la genuinità del medesimo – sia una terapia assai valida su diversi fronti, del resto, è dimostrato da diversi studi: sorridere, infatti, è in grado di alleviare stress, ansia, depressione e dolore cronico, e migliora il funzionamento del sistema immunitario. Oltretutto è benefico nelle patologie croniche, dal diabete ai tumori ai disturbi psichici.
Dunque, va ricordato: quanto, se non più di una mela al giorno, il sorriso leva il farmaco di torno.

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