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L’obiettivo della App è «tracciare la mappa del rischio di contagio» come spiegato dal vicepresidente della Regione Lombardia, Fabrizio Sala, che ha chiesto ai lombardi di scaricarla: «Dobbiamo chiedervi impegno, sforzo, di scaricare questa app su cellulare». Subito dopo l’accesso, AllertaLOM presenta un questionario, da compilare in forma anonima: si tratta di una sorta di triage a distanza, con cui sono richiesti dati come il sesso, l’età, ma anche l’eventuale contatto con soggetti contagiati o ammalati di COVID-19, o la presenza di sintomi compatibili con l’infezione. Naturalmente le informazioni possono essere aggiornate quotidianamente, per poter fornire una situazione reale.

Presente sia in versione iOS che Android, AllertaLOM non è del tutto nuova. Nata come strumento al servizio della cittadinanza, per ricevere gli avvisi di allerta della Protezione Civile della Regione Lombardia «in previsione di eventi naturali con possibili danni sul territorio» finora permetteva di mettere in guardia i cittadini da «rischi naturali prevedibili» come quelli idrogeologici, idraulici, temporali e vento forti, neve, valanghe e incendi boschivi. Per ciascun pericolo è prevista una scala con 4 livelli di criticità: dal codice verde (il più basso) a quello rosso (il più alto), passando per giallo e arancione).

Alle calamità naturali, però, ora si è aggiunta l’emergenza coronavirus. L’idea di partire da una App già esistente, infatti, ha permesso di disporre in tempi rapidissimi uno strumento già esistente.

Come spiegato da Sala, la App è utile in primo luogo «ai nostri virologi, epidemiologici per trarre una mappa del rischio contagio». In questo momento, dunque, non funziona come le App in Corea del Sud, che permettono di avvertire – con una vibrazione o un suono – se si è vicini a soggetti contagiati, per autotutelarsi. Non serve neppure a scopo diagnostico: «Non sostituisce nessun test né il controllo dei medici» è stato spiegato dai responsabili lombardi, ma «è un'arma in più per contrastare l'emergenza coronavirus». La schermata relativa alla funzione CercaCovid, infatti, avverte: «Attenzione: questo modulo non sostituisce il vero tampone nasale analizzato nei laboratori dei nostri ospedali». La seconda finalità, infatti, è quella di raccogliere preziosi a fini statistici.

Ora la App AllertaLOM si aggiunge come strumento di monitoraggio, pur salvaguardando la privacy: come ogni App prevede l’assenso all’uso di informazioni anonime, raccolte su base volontaria.

Fonte: Io Donna 

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