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Non si potrà più quindi fumare ai tavolini posti all’esterno di bar e ristoranti ma anche alle fermate all’aperto di metro, bus, traghetti e treni.

I nuovi divieti prevedono anche che vengano eliminate le sale fumatori negli aeroporti e nei ristoranti al chiuso. Stop a tutti i tipi di sigaretta, dunque, anche nei parchi in presenza di bambini e donne incinte, ma il divieto potrebbe diventare generale, non ristretto a singole categorie.

L’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri (AIPO-ITS) concorda assolutamente con la proposta ministeriale.
Di seguito quanto dichiarato dal dott. Mauro Carone, Presidente AIPO-ITS, Direttore dell’IRCCS Maugeri di Bari e dalla dottoressa Rosastella Principe, UPMC Salvator Mundi Roma, Coordinatore per la Prevenzione
nel Gruppo di Studio Educazionale, prevenzione ed epidemiologia di AIPO-ITS.

Nel 2003 fu varata la cosiddetta “Legge Sirchia” un divieto che all’epoca, sembrava di difficile attuazione: smettere di fumare nei locali chiusi quali cinema, ristoranti, centri sportivi, attività commerciali, luoghi di lavoro. Eppure i cittadini italiani hanno dimostrato un enorme senso civico rispettando e facendo rispettare la legge.

Oggi il Ministro Schillaci propone un iter che, se approvato dal Parlamento, determinerà un rafforzamento del diritto alla salute del cittadino e un cambiamento socio-culturale verso l’abitudine tabagica, necessario dopo l’incremento dei fumatori dal 2019 al 2022 (OSSFAD-Indagine ISS-DOXA 2022).

La proposta ministeriale determinerà un rafforzamento del diritto alla salute perché non si può più accettare che davanti alle scuole, alle fermate degli autobus, nei tavolini all’aperto dei ristoranti, nei giardini pubblici ci siano persone che naturalmente fumano ,quando accanto hanno altre persone, a maggior ragione se si tratta di minori o di donne incinta. Ma se anche si trattasse di una persona adulta non incinta, perché questa dovrebbe subire il fumo di tabacco altrui con le conseguenze negative del fumo passivo?

Tutto questo, AIPO-ITS non lo vede come un “divieto”, ma come un vero e proprio cambiamento socio-culturale verso l’abitudine tabagica. I giovani non devono avere i modelli negativi che hanno influenzato la nostra adolescenza: il fumo ovunque come nelle rappresentazioni cinematografiche con eroi vincenti  che fumavano! Oggi dovremmo riuscire a influenzare in modo positivo i giovani: il fumo non è segno di maturità, di virilità o di emancipazione e soprattutto non è naturale. Al contrario è un’attività che può solo nuocere alla salute nostra e di chi ci sta accanto.

Per informazioni e approfondimenti:

Chiara Finotti
Responsabile Ufficio Stampa AIPO-ITS
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Mobile: 3371063682

 

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