Il tumore al seno è il tumore invasivo più comune. Nel 2018 sono stati registrati 52.800 nuovi casi. Il tasso medio di sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi è pari all'87% contro una media europea pari all'82%.
Diversi studi clinici hanno dimostrato come l'esercizio fisico possa migliorare la qualità di vita di un individuo che ha avuto un tumore al seno. Migliora infatti l'equilibrio psicofisico, riduce la mortalità e il rischio di recidive. Promuove inoltre l'adozione di stili di vita salutari, favorisce il recupero dell'autonomia, favorisce la socializzazione e riduce gli stati depressivi.
L'attività fisica ha poi notevole impatto su forza, resistenza e capacità cardiovascolare e rafforza il sistema immunitario.
Per tutti questi motivi è importante spingere i pazienti oncologici che hanno subito un intervento e sostenuto le pesanti cure successive a svolgere regolare attività fisica. Purtroppo il 70% dei pazienti che appartengono a questa categoria non pratica l'esercizio fisico come raccomandato dalle Linee guida.
E' stato infatti dimostrato come una dieta corretta, il controllo del peso e l'attività fisica possano ridurre il rischio di recidiva. L'inattività fisica, al contrario, incrementa il rischio di recidiva, indipendentemente dal peso corporeo.
Da questi presupposti è nato il progetto «Movimento e salute oltre la cura - MoviS», la cui finalità è migliorare la qualità di vita dei pazienti con pregresso tumore al seno. È il risultato della collaborazione fra la Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, l’U.O.C. di Oncologia, di Cardiologia, di Patologia Clinica, di Fisiatria, Radiologia e Chirurgia senologica dell’Ospedale «Santa Maria della Misericordia» di Urbino, del Dipartimento Prevenzione Av1, del Dipartimento Salute Mentale Av1 e della Scuola di Scienze Motorie dell’Università di Urbino Carlo Bo. Partecipano anche due associazioni culturali non profit: «Le Contrade di Urbino» e «Golden Brain». Il progetto, che partirà a novembre, dura 3 anni ed è composto da: fase di reclutamento (2 mesi), fase di intervento (3 mesi attività fisica supervisionata + 3 mesi non supervisionata), analisi ad interim (ogni 3 mesi fino a 1 anno) e follow-up (dopo il primo anno, ogni 6 mesi, fino a 3 anni). Ne fanno parte medici oncologi, senologi chirurghi, cardiologi, medici dello sport, medici e biologi di laboratorio, fisiatri, fisioterapisti, psicologi, psichiatri, dietisti, nutrizionisti, coach motivazionali ed esperti dell’esercizio e ricercatori.
E' previsto il reclutamento di 180 pazienti, randomizzati in due gruppi: uno sperimentale e uno di controllo (per informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - 339.4075110). Entrambi i gruppi avranno un supporto psicologico e nutrizionale, e il gruppo intervento anche di esercizio fisico supervisionato. Tra i criteri per l’arruolamento: nuova diagnosi di tumore della mammella (stadio I-II-III, no metastasi o recidive) che abbiano effettuato il trattamento chirurgico da non più di un anno, senza patologia attiva, e che abbiano terminato il trattamento chemioterapico e/o radioterapico; minimo 6 mesi dal termine della chemioterapia adiuvante, età tra i 30 e i 70 anni. Sono invece esclusi i pazienti non idonei all’attività fisica non agonistica, quelli con malattie pneumologiche, cardiologiche, neurologiche, e ortopediche disabilitanti o con handicap mentali; le persone in corso di trattamento con farmaci che alterano la normale risposta della frequenza cardiaca all’esercizio e quelle in trattamento con antidepressivi. A tutti i partecipanti verrà consegnato un Diario dell’attività fisica.
Al gruppo sperimentale saranno proposti colloqui motivazionali, supporto emotivo, intervento alimentare, intervento di attività fisica (percorso seguito da uno specialista dell’esercizio per i primi 3 mesi a cui seguiranno 3 mesi di esercizio non supervisionato). Al gruppo di controllo saranno proposti colloqui motivazionali, supporto emotivo, intervento alimentare. I pazienti arruolati nel gruppo sperimentale effettueranno esercizio aerobico 3 volte la settimana, in giorni non consecutivi, per un totale di 3 mesi. Il programma di esercizio, supervisionato da personale qualificato due volte la settimana, comprende: fase di riscaldamento (5’-15’); fase centrale (20’-60’+15’), con esercizio aerobico a intensità costante; fase di defaticamento (15’), con esercizi di flessibilità, ovvero stretching dei principali gruppi muscolari allenati nella fase centrale.
Durante tutto il periodo di sperimentazione, ai pazienti verrà proposto un piano alimentare messo a punto dai nutrizionisti dell’Istituto Tumori di Milano, secondo le linee indicate nel progetto «DianaWeb», con 3 pasti e 2 spuntini al giorno. I 5 pasti conterranno principalmente cereali integrali, legumi, verdura e frutta di stagione, il pesce sarà la proteina animale più frequente, le altre proteine animali saranno inserite in maniera moderata nella dieta. Verrà sconsigliato il consumo di carni conservate, bevande zuccherate, cibi con ingredienti raffinati e alimenti ultra processati.
I promotori del progetto si aspettano una forte partecipazione che favorirà l'adozione di stili di vita corretti non solo da parte dei pazienti ma anche dei familiari che li assistono. Un progetto ad ampio respiro.
Redazione Respiro.News