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Non più di due ore. Questo il limite massimo di tempo che i bambini dovrebbero passare davanti a uno schermo che sia quello di un pc, di uno smartphone o di un videogioco. Un periodo più lungo, troppo poco sonno e scarsa attività fisica possono influenzare il corretto sviluppo cognitivo di bambini e adolescenti.

A dirlo è una ricerca pubblicata sulle pagine della rivista The Lancet Child and Adolescent Health che identifica in 120 minuti il tempo massimo che bambini e adolescenti dovrebbero trascorrere davanti a uno schermo. Le linee guida canadesi raccomandano di dormire tra le 9 e le 11 ore, di essere fisicamente attivi almeno per un’ora al giorno e di limitare il tempo di uso ricreativo dello schermo a meno di 2 ore nella stessa giornata.

I ricercatori hanno preso in esami i risultati di 20 studi clinici condotti negli Stati Uniti su un totale di 4.524 bambini statunitensi di età compresa tra gli 8 e gli 11 anni e li hanno confrontati con quanto suggerito dalle linee guida canadesi.

I dati su come i bambini trascorrono il loro tempo libero sono stati ricavati tramite questionari e test cognitivi sulla memoria episodica, la funzione esecutiva, l’attenzione, la memoria di lavoro e la velocità di elaborazione. Ma, nello stesso tempo, i ricercatori hanno tenuto conto anche di una varietà di altri fattori noti per contribuire alla cognizione, come il reddito familiare e il livelli di istruzione generale.

In media, un bambino americano passa 3,6 ore a fissare un computer, una televisione, un tablet o uno smartphone ogni giorno: una quantità di tempo sullo schermo associata a uno sviluppo cognitivo minore e prestazioni scolastiche inferiori.

Quel che è emerso dalle ricerche è 19 bambini su 20 negli Stati Uniti non sono riusciti a soddisfare i parametri di riferimento dello stile di vita. Mentre circa la metà ha soddisfatto la raccomandazione sul sonno, solo il 37% ha rispettato le linee guida per il tempo limitato dello schermo e il 18% ha soddisfatto quello per l’attività fisica.

“Le prove suggeriscono che il buon sonno e l’attività fisica sono associati a migliori prestazioni accademiche, mentre l’attività fisica è anche legata a migliori tempi di reazione, attenzione, memoria e inibizione”, spiega Jeremy Walsh, autore principale dello studio.

“Saranno necessarie ulteriori ricerche sui collegamenti tra tempo di visualizzazione e cognizione”, concludono gli autori, ma intanto i genitori, così come i pediatri e gli educatori, dovrebbero aiutare i bambini e gli adolescenti a limitare le ore davanti a uno schermo proponendo loro altre attività e altri interessi e, non dimentichiamolo mai, dedicando loro un po’ di tempo in più.

Redazione Respiro.News

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