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Per studiare i possibili rischi legati agli impianti idrici è stato istituito un tavolo di lavoro che ha coinvolto i ricercatori del Cnr-Irsa di Brugherio e di Roma, dell'Istituto superiore di sanità e dell'Ospedale Sacco di Milano. “Dagli studi condotti emergono risultati rassicuranti, che mostrano come il virus venga annientato dagli impianti di depurazione: le acque a valle ne risultano prive. Inoltre, la vitalità del virus risulta del tutto trascurabile già all'ingresso nei depuratori”, continua il ricercatore. “L'incapacità del materiale genico (Rna) del Sars-CoV-2 di riprodursi autonomamente offre inoltre qualche garanzia sulla ridotta efficienza dell'acqua quale possibile vettore di infezione. Pertanto, in riferimento alla balneabilità del mare e dei laghi, il rischio correlato alla potenziale contaminazione da acque reflue o escreti infetti diffusi da imbarcazioni ha scarsa rilevanza, sebbene per maggiore garanzia sia sempre consigliabile bagnarsi lontani da foci di fiumi e torrenti, scarichi e piccoli canali, che in genere sono i veicoli principali di contaminazione batterica e virale, a causa dell'insufficiente depurazione o di scarichi illegali”.

Anche nelle piscine, le raccomandazioni, rigorose, sono le solite. “La probabilità di contrarre infezioni e malattie in piscina è in genere dovuta a rilasci di feci, liquidi biologici (urina, saliva, muco, sebo, sudore), capelli, cellule epiteliali e annessi cutanei da parte dei bagnanti, che rendono plausibile la presenza di organismi patogeni”, conclude Uricchio. “Tutte le piscine, anche di piccole dimensioni, gonfiabili e fuori terra devono essere opportunamente sanificate e disinfettate per evitare la proliferazione batterica e virale, specie nelle giornate più calde. È utile assicurare il ricircolo di acqua con un filtro per 12-18 ore al giorno, una disinfezione anche a base di cloro o di ozono, piccole dosi di alghicidi e chiarificatori, massima attenzione alla pulizia della vasca e delle zone circostanti: la stagnazione dell'acqua può essere infatti dannosa per i fruitori ma anche per i materiali degli impianti. Il corretto funzionamento e un'adeguata disinfezione assicurano la totale inattivazione dei patogeni in generale, Coronavirus incluso. È raccomandato comunque evitare contatti ravvicinati, assembramenti, mantenendo la distanza di almeno un metro, e non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani”.

Edward Bartolucci

Fonte: Almanacco della Scienza http://www.almanacco.cnr.it/reader/cw_usr_view_articolo.html?id_articolo=10294&id_rub=32&giornale=10332

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