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Oltre il 90% degli adulti sopra i 50 anni ha già contratto il virus che causa il Fuoco di Sant'Antonio, Herpes Zoster, che permane in forma latente all'interno dell'organismo; 1 adulto su 3 lo svilupperà nel corso della vita.

Un sondaggio condotto da Ipsos Mori in diversi Paesi del mondo su 2.509 persone, però, evidenzia che mediamente solo il 7% crede di essere ad alto rischio nei prossimi 10 anni.

Ecco anche perché Gsk in collaborazione con l'International Federation on Ageing (Ipa) lancia online fino al 6 marzo la Shingles Awareness Week: la prima settimana internazionale di sensibilizzazione sull'Herpes Zoster per informare sui rischi, anche nei pazienti fragili.

Nel nostro Paese l'iniziativa ha il patrocinio della Società Italiana di Igiene Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SitI) e di Cittadinanzattiva. "Il rischio di Fuoco Sant'Antonio è qui" è il tema scelto per la prima edizione. L'obiettivo della Shingles Awareness Week è aumentare la comprensione dell'impatto dell'Herpes Zoster e aiutare a superare i luoghi comuni. Tre i principali "falsi miti" da sfatare: "io non lo prenderò", "ho uno stile di vita sano", "ho già avuto l'Herpes Zoster in passato".

"La situazione pandemica - rileva Antonio Ferro, Presidente della Siti - ha travolto la popolazione mondiale e i pazienti fragili sono quelli che stanno pagando il prezzo più alto. Se da una parte hanno avuto accesso a corsie preferenziali per la vaccinazione anti SARS-CoV-2, dall'altra hanno subito il rallentamento delle vaccinazioni di routine, raccomandate dal Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale, con particolare riferimento a quella contro l'Herpes Zoster. Parliamo di centinaia di migliaia di persone con diabete, Hiv, patologie tumorali e malattie cardiovascolari, respiratorie e dismetaboliche che rischiano di veder ulteriormente compromessa la qualità di vita a causa del Fuoco di Sant'Antonio e delle conseguenze".

Fonte: ANSA

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