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L’Associazione Allergici al Lattice (AAL) è nata nel 2008 per riunire persone affette da tale patologia; il fine è quello di fornire informazioni utili su come gestire la patologia nella vita quotidiana e sensibilizzare le strutture sanitarie e istituzionali a creare percorsi latex-safe, cioè ambienti in cui il rischio di esposizione al lattice è trascurabile.

Il lattice (conosciuto anche come gomma naturale, para, caucciù, latex, latice o natural rubber) è un’emulsione lattiginosa che si ricava dall’incisione di piante tropicali, come la Hevea brasiliensis; il suo liquido è versatile e pertanto utilizzato nella realizzazione di oltre 40.000 prodotti di uso quotidiano.

La sensibilizzazione alle proteine della gomma naturale “Hev b” avviene con l’esposizione all’allergene, pertanto i soggetti maggiormente a rischio sono gli operatori sanitari, i parrucchieri, le estetiste e chi lavora nelle industrie della gomma. Per tale ragione, raccomandiamo come Associazione di ridurre al minimo l’uso di questo materiale, scegliendo prodotti alternativi.

La persona sensibilizzata all’Hev b, dopo il contatto o l’inalazione delle sopraddette proteine, manifesta reazioni allergiche che possono coinvolgere la cute, l’apparato respiratorio e cardiovascolare e, in alcuni casi gravi, portare all’anafilassi.

Attualmente sono state individuate circa 13 molecole di Hev b, direttamente responsabili di reazioni allergiche, la cui combinazione determina profili di sensibilizzazione personali differenti, ognuno dei quali è legato a un diverso rischio di severità della stessa. 

Esistono inoltre fenomeni di cross-reattività alimentare, per i soggetti sensibilizzati al lattice. Tali proteine lattice-simili sono degradate a livello gastrico, pertanto le manifestazioni cliniche si evidenziano prevalentemente con Sindrome Orale Allergica (SOA), anche se sono descritte in letteratura reazioni molto gravi.

Gli alimenti interessati sono di origine vegetale: kiwi, ananas, avocado, papaia, banana, pomodoro, spinaci, peperoni, fichi, castagne, meloni, ecc. La presenza e intensità di sintomi nell’ingestione di tali prodotti è determinata dal proprio profilo personale.

Problematica ben più seria e spesso trascurata è la contaminazione del cibo attraverso la manipolazione dello stesso con guanti in lattice naturale. Nel settore alimentare (ristoranti, mense, banchi dei supermercati, gastronomie, macellai, pescivendoli, ecc.) l’utilizzo di guanti in lattice è considerato un dispositivo igienico per trattare gli alimenti, ma si ignora il potenziale lesivo di questo materiale di uso comune, le cui particelle rimangono sul prodotto e vengono ingerite, con il pericolo di scatenare reazioni allergiche anche molto serie. Le molecole dell’Hev b sono termoresistenti pertanto non si denaturano con la cottura dell'alimento. In commercio esistono molti prodotti latex-free (senza lattice) che sostituiscono egregiamente quelli in lattice.

Tale attenzione nella scelta d’acquisto, oltre che preservare la salute della persona allergica, permette di non sensibilizzare l’operatore che li utilizza.

Per queste ragioni, la nostra Associazione, nell'ultimo anno, sta promuovendo campagne di sensibilizzazione presso i ristoratori, le scuole alberghiere e i responsabili del settore alimentare, dei piccoli e grandi supermercati, attraverso progetti specifici e contatti diretti.

Si tratta di una iniziativa capillare che ognuno di noi può portare avanti, informando chi utilizza in modo inconsapevole questo materiale e apportando qualche piccolo cambiamento nelle nostre scelte di consumatori.

Solo così possiamo rendere la vita del paziente allergico più sicura e serena e cercare di contrastare il rischio di sensibilizzazione di nuove persone.                                                                                    

Associazione Allergici Al Lattice

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