La data della Giornata si deve proprio alla Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, che è stata adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989. Ratificata da 190 Paesi nel mondo, tra cui l'Italia (nel 1991), il documento si fonda su quattro princìpi: la non discriminazione; il superiore interesse dei bambini; il diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo; l'ascolto delle opinioni del minore. Nella Convenzione ha un ruolo centrale anche l'educazione, considerato un diritto fondamentale che i singoli Stati si impegnano a garantire. Nello specifico i firmatari hanno il dovere di adottare misure per promuovere la diminuzione del tasso di abbandono della scuola e la regolarità della frequenza. In questi trent'anni i princìpi della Convenzione sono riusciti a influenzare in tutto il mondo Costituzioni e leggi nazionali, politiche sociali e pratiche. E proprio grazie a queste misure sono stati registrati risultati significativi. Il tasso globale di mortalità tra i bambini sotto i 5 anni, ad esempio, è diminuito di circa il 60% e il numero di minori che non frequenta la scuola primaria è sceso dal 18 all'8%.
Ciononostante ancora troppi bambini vivono in situazioni tragiche e ancora molto va fatto. Basti pensare che quasi 20 milioni di bambini sono esposti al rischio di contrarre malattie perché non ricevono le vaccinazioni di routine, e che nel 2018 sono stati registrati circa 350mila casi di morbillo, più del doppio rispetto all'anno precedente. L'Unicef stima che di qui al 2040, in tutto il mondo, un quarto della popolazione mondiale sotto i 18 anni (circa 600 milioni di abitanti) vivrà in aree soggette a stress idrico particolarmente elevato. E già oggi più di 800 bambini ogni giorno muoiono a causa di malattie diarroiche legate a un inadeguato approvvigionamento idrico e scarsità di servizi igienici e sanitari. A tutto questo si aggiunge la minaccia globale dettata, in questo 2020, dalla pandemia. Le previsioni di Save the Children, a tal proposito, sono allarmanti: secondo l'organizzazione il numero dei bambini che vive sotto la soglia di povertà potrebbe superare i 700 milioni entro la fine dell'anno. Anche l'accesso all'istruzione è stato messo in discussione, andando a negare uno dei diritti fondamentali previsti proprio dalla Convenzione dell'Onu.
Fonte: tg24.sky.it