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Forse un giorno saremo in grado di diagnosticare la malattia di Alzheimer con un semplice esame del sangue. A suggerirlo è  un gruppo di ricercatori dell ’Università della California a San Francisco, con uno studio pubblicato su Nature Medicine.

Tutto ruota attorno a una proteina tau chiamata fosforilata-tau-181 (ptau 181) di cui già un prelievo di sangue può rilevarne un accumulo anormale. Ed è  lei la proteina ‘sentinella’ dell’Alzheimer. Negli ultimi 15 anni la ricerca scientifica ha puntato molto sull’individuazione di biomarcatori, come la proteina tau, che hanno permesso di diagnosticare in modo più accurato il morbo di Alzheimer. Oggi, però, i modi per farne una diagnosi sono le Pet e i test di laboratorio del fluido spinale.

In questo lavoro, invece, sono stati analizzati dati di sangue raccolti da oltre 400 persone ed è emerso che il ptau 181 nel plasma permette di individuare i malati e differenziarli anche da quelli di un gruppo di rare malattie neurodegenerative conosciute come Ftld, degenerazione lobare frontotemporale. Sulla stessa edizione della rivista è stato pubblicato uno studio, svolto dall’Università di Lund, che va a rafforzare i risultati raggiunti negli Stati Uniti. La ptau 181 riesce a predire meglio lo sviluppo dell’Alzheimer negli anziani sani rispetto alle placche amiloidi.

Fa progressi la ricerca scientifica per individuare una diagnosi precoce per l’Alzheimer. Questa volta sono stati i ricercatori guidati dall’Università della California a San Francisco a fare passi in avanti per un’analisi del sangue che potrebbe permettere, già grazie all’interpretazione dei valori da parte del medico, di poter capire quale sia lo stato di salute legata a questa malattia neurodegenerativa. Un fronte, quello delle diagnosi basate sul plasma, che già alcuni centri di ricerca nel mondo hanno battuto proprio perché si tratta di un modo per arrivare, facilmente, a individuare un sistema veloce di individuazione della patologia.

Fonte: Popsci.it

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