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In una missiva inviata alle Regioni e alla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCEO), Alla Società Italiana di Medicina Generale(SIMG), Società Scientifica Interdisciplinare e di Medicina di Famiglia e di Comunità (ASSIMEFAC), Società Nazionale di Aggiornamento per il Medico e di Medicina Generale (SNAMID), Società Italiana Medicina dell’Adolescenza (SIMA), Società Italiana di Tabaccologia (SITAB), il Ministero della Salute chiede che queste si impegnino a garantire l’indipendenza dalle compagnie del tabacco, in sedi di dibattito scientifico, e a condurre attività di advocacy affinché aumenti la consapevolezza delle conseguenze dell’ingerenza dell’industria del tabacco e dell’importanza di improntare le scelte preventive e terapeutiche esclusivamente sulla base di consolidate evidenze scientifiche, nell’interesse del singolo individuo e della collettività.

Leggi la lettera

Nella missiva viene evidenziato come numerosi eventi o convegni organizzati in Italia da alcune associazioni o Società scientifiche, promossi da Istituzioni regionali e ordini professionali, abbiano ricevuto contributi finanziari da parte di industrie del tabacco e abbiano incluso nei programmi scientifici interventi di esponenti delle stesse industrie, a supporto della cosiddetta strategia di “riduzione del danno”, che anche nell’ambito di un rapporto individuale medico-paziente non può essere ritenuta un valido approccio clinico, essendo disponibili approcci terapeutici anche farmacologici di provata efficacia.

I firmatari della lettera sottolineano un’importante distinzione che riguarda le finalità dei diversi attori: le strategie poste in atto dall’industria del tabacco mirano al mantenimento di una vasta platea di consumatori, le strategie di salute pubblica sono invece finalizzate alla progressiva diminuzione dei consumi di tutti i prodotti del tabacco, al calo della prevalenza dei fumatori e alla conseguente riduzione delle gravissime patologie fumo correlate. Il Ministero della salute è impegnato nell’arduo compito di “advocacy” verso le amministrazioni coinvolte, per la promozione di azioni intersettoriali e misure efficaci che seguano le indicazioni della Convenzione OMS, affinché la pluralità di interessi correlati ai prodotti del tabacco non prevalga sul supremo interesse della tutela della salute.
Nella comunicazione viene inoltre ribadito come l’unica strategia perseguibile, in un’ottica di salute pubblica, sia la disassuefazione totale dal fumo e dal consumo di altri prodotti del tabacco.

Redazione Respiro.news

 

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