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E' in corso a Barcellona la 20th World Conference on Lung Cancer (WCLC 2019) e per l'occasione, nella Plaça de la Universitat della città catalana, è comparsa una sigaretta gigante, lunga 14 metri e alta 3: un'istallazione-percorso per sensibilizzare le persone sui danni del fumo. E' quella della campagna "Esci dal Tunnel. Non bruciarti il futuro" (in spagnolo Sal del túnel. No consumas tu futuro) promossa da WALCE Onlus (Women Against Lung Cancer in Europe), l’associazione dedita ai pazienti affetti da tumore polmonare. Campagna che per la prima volta varca i confini italiani per essere esportata in una delle più importanti città europee.

Si tratta di un vero e proprio tunnel praticabile con, al suo interno, un percorso museale multimediale di prevenzione e informazione sui danni arrecati dal fumo di sigaretta e sul tumore al polmone. Nel tunnel è presente anche un’area medica dove è possibile effettuare gratuitamente un test spirometrico di base. Medici pneumologi e oncologi sono presenti e pronti a confrontarsi direttamente con i cittadini ai quali consegneranno opuscoli informativi. Tutte le attività sono aperte al pubblico dalle 11 alle 20 e l’ingresso è libero e gratuito.

“In tutto il Mondo è in aumento il numero di nuovi casi di tumore del polmone - afferma Silvia Novello, Presidente di WALCE e professoressa di Oncologia Medica all’Università di Torino -. Solo lo scorso anno ha causato oltre 400mila decessi in tutto il Vecchio Continente. Le sigarette rappresentano il principale fattore di rischio e attualmente oltre un quarto della popolazione europea con più di 15 anni fuma regolarmente. È quindi necessario compiere maggiori sforzi per contrastare questa pericolosa e ancora troppo diffusa dipendenza. Per questo abbiamo deciso di promuovere, in occasione di un così importante congresso medico internazionale, la nostra campagna. Nelle cinque edizioni finora svolte in Italia Esci dal Tunnel ha registrato più 15.000 accessi e ha coinvolto persone di fasce d’età eterogenee. Abbiamo inoltre effettuato più di 3.500 test spirometrici. Vogliamo quindi “esportare” anche all’estero questo esperimento vincente. L’obiettivo finale è riuscire a sensibilizzare non solo i cittadini ma anche le Istituzioni sulle tematiche relative alla prevenzione e alla cessazione dell’abitudine tabagica. Dire addio al fumo è difficile ma non impossibile è l’aiuto di personale specializzato è fondamentale”.  

Fonte: Repubblica Salute

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