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Con l’avvento della stagione calda molte delle attività della vita quotidiana tornano a svolgersi all’aria aperta. Sebbene di notevole valore salutistico, tuttavia anche le passeggiate all’aperto o le attività sportive e di relax all’aria aperta, insieme a orticoltura, giardinaggio e floricoltura, rappresentano una condizione di rischio per eventi fortuiti, come la puntura degli insetti. Fortunatamente non tutte le punture sono pericolose per la salute. Nel mirino le punture degli Imenotteri che si verificano nei soggetti ipersensibili al loro veleno, per il rischio potenziale di reazioni anche molto gravi, come lo shock anafilattico.

L’1-7% dei soggetti punti presenta una reazione allergica a puntura di Imenottero. Fortunatamente in meno del 3% di questi, si manifestano le reazioni allergiche più severe. Tuttavia, sebbene la frequenza delle forme più gravi sia limitata, si tratta spesso di reazioni drammatiche, con serio rischio per la vita, che richiedono un trattamento di emergenza e il cui ripresentarsi alle eventuali punture successive può essere prevenuto. La mortalità per puntura di Imenottero in Europa, verosimilmente sottostimata, è di circa 20 casi l’anno; di questi, circa 10 avvengono in Italia, Paese in cui la mortalità per morso di vipera non è superiore a un caso l’anno. Alle nostre latitudini, gli Imenotteri più temibili dal punto di vista allergologico sono quelli appartenenti alle specie degli Apidi e dei Vespidi. Le api sono di solito scarsamente aggressive, a meno che non ci si trovi ad attraversare inavvertitamente uno dei loro “percorsi bottinatori”, corridoi di volo intorno agli alveari. Viceversa, tra i vespidi, particolarmente aggressivi il giallone, che può nidificare anche nel terreno e la vespa, che interagisce di frequente con l’habitat umano, alla ricerca di cibi più spesso zuccherini e carnei. Il calabrone, esemplare “exta-large” dei Vespidi, punge a difesa del nido, spesso nascosto nel cavo degli alberi o nelle vecchie soffitte. A volte, attratto dalle luci artificiali dei neon, il calabrone punge anche di notte, iniettando grandi quantità di veleno, con una puntura molto dolorosa. Rispettando alcune semplici precauzioni, il rischio di essere punti si riduce notevolmente. E’ buona regola, ad esempio, evitare di cucinare e mangiare cibi all’aperto (pulendo bene e spruzzando insetticidi sui bordi delle pattumiere), evitare abiti dai colori vivaci, praticare con cautela il giardinaggio (indossando gli appositi indumenti protettivi), etc. E’ consigliabile inoltre evitare di rimuovere il pungiglione dell’insetto, se non in possesso di un adeguato strumento laminare (come una semplice carta di credito), da usare in direzione opposta a quella dell’ingresso del pungiglione, per evitare la spremitura del sacco velenifero. L’immunoterapia specifica è l’unico trattamento in grado di guarire l’allergia agli Imenotteri. La persona che ha presentato una reazione di ipersensibilità alla loro puntura, va quindi prontamente indirizzata presso un centro allergologico dedicato, dove potrà completare l’iter diagnostico del caso e ricevere indicazioni sulla vaccinazione specifica. Inoltre, in casi selezionati, lo specialista allergologo valuterà l’opportunità di prescrivere l’adrenalina in formato autosomministrabile, unico farmaco salvavita nello shock anafilattico.   

 

Anna Rita Gabrielli

Riabilitazione Respiratoria e Prevenzione Tisiopneumologica

Centro Servizi Grocco, USL 1 Umbria, Perugia

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