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Nel vasto mondo delle patologie allergiche è fondamentale sapere che esistono due figure molto importanti: il paziente e lo specialista. Questi soggetti dovrebbero imparare a interagire. Molto spesso vediamo persone che dichiarano di essere allergici senza aver mai richiesto o fatto una diagnosi, penalizzando così i veri allergici nella vita quotidiana in vari ambiti, ma soprattutto, nella ristorazione. Gli allergologi sono medici specializzati nel diagnosticare e curare le allergie e intolleranze. In Italia attualmente sono molto pochi, circa 380 allergologi, considerando il grande numero di allergici, una persona su quattro.

Abbiamo posto alcune domande alla Dottoressa Camilla Di Paolo, specialista in allergologia presso gli Ospedali Civili di Brescia.

Cos’è l’Allergologia?

L'allergologia è la branca della medicina che si occupa delle allergie, reazioni eccessive del sistema immunitario a sostanze esterne in realtà innocue dette allergeni, come il polline oppure gli alimenti.

Le allergie si distinguono dalle intolleranze, che rappresentano comunque reazioni anomale dell’organismo a sostanze estranee ma che in genere non coinvolgono il sistema immunitario.

E’importante distinguere le allergie dalle intolleranze in quanto le prime possono causare, come manifestazione più temibile, l’anafilassi, con complicanze potenzialmente fatali.

Come distinguere allergia e intolleranza?

In genere i sintomi dell’allergia sono acuti, si sviluppano molto rapidamente dopo l’esposizione all’allergene e coinvolgono in varia maniera la pelle (orticaria), l’apparato respiratorio (rinite, asma), l’apparato gastroenterico (vomito e diarrea) fino alle manifestazioni più gravi dello shock anafilattico (ipotensione, coma).

Il fattore che spesso porta a confondere allergie e intolleranze è che entrambe le entità possono interessare l’intestino e causare dolori addominali, diarrea, nausea, distensione addominale. Allo stesso modo allergie e intolleranze possono in varia misura interessare la cute con prurito ed eritemi più o meno estesi.

Nel caso delle intolleranze, tuttavia, questi disturbi si instaurano in genere più lentamente dopo l’esposizione alla sostanza incriminata, talora causando disturbi cronici.

Ciò che è importante ricordare è che molti allergici, a differenza degli intolleranti, possono reagire anche a tracce dell’allergene dopo l’ingestione, l’inalazione o il contatto cutaneo o mucoso, cosa che non avviene in caso di intolleranza.

Dal momento che le allergie possono avere complicanze molto gravi se sottovalutate, nel dubbio di una reazione allergica è sempre bene sottoporsi a una visita allergologica.

Quali sono le allergie più comuni?

Le allergie più comuni sono le allergie respiratorie, che si manifestano con interessamento delle prime vie aeree (rinite, congiuntivite) e talvolta con interessamento delle basse vie aeree (asma bronchiale). Gli allergeni inalanti più frequentemente coinvolti sono i pollini, gli acari della polvere, gli epiteli degli animali domestici e le muffe.

Le allergie alimentari non sono così comuni, soprattutto nella popolazione adulta, rispetto a quanto si potrebbe pensare e proprio per questo motivo vengono spesso confuse con le intolleranze, di più frequente riscontro ma meno pericolose. Virtualmente qualsiasi alimento può causare una reazione allergica anche se alcuni cibi causano reazioni allergiche più frequentemente di altri, come la frutta secca e i semi, la soia, il pesce, i crostacei, l’uovo e il latte, il grano e la frutta.

Altre allergie rilevanti sono le allergie ai farmaci, le allergie al veleno di imenotteri e l’allergia al lattice (quest’ultima anche causa frequente di allergie alimentari associate nei confronti di alimenti di origine vegetale). Si tratta di patologie che vanno riconosciute e indagate dallo specialista perché tutte potenzialmente responsabili di shock anafilattico.

Infine annoveriamo le allergie cutanee come le dermatiti allergiche da contatto, di cui quella causata dal nichel è un esempio, che si presentano come eczema, ovvero infiammazione della cute, che insorge tardivamente, ovvero dopo diverse ore di contatto cutaneo.

Tra le allergie cutanee è spesso annoverata anche l’orticaria, che può essere una manifestazione di allergia quando si presenta in maniera acuta, ovvero insorge rapidamente dopo l’esposizione ad un allergene probabile e altrettanto rapidamente si risolve dopo l’allontanamento del fattore scatenante, mentre nei casi in cui tende a durare settimane o mesi (orticaria cronica) rappresenta invece una malattia cutanea isolata che va trattata in quanto tale.

Cosa aspettarsi dalla visita allergologica?

Nel sospetto di allergia lo specialista effettuerà una visita in cui sulla base della storia clinica (sintomi e loro tempistica, trattamenti effettuati per risolvere la reazione, sostanze potenzialmente coinvolte, stagionalità delle manifestazioni) sceglierà i test allergologici più indicati (test cutanei e/o esami ematici). In base agli esiti potrà porre una diagnosi di allergia che indicherà non solo le sostanze responsabili delle manifestazioni cliniche, ma anche la potenziale gravità dell’allergia e misure necessarie per cercare di prevenire manifestazioni future, quali comportamenti di evitamento, terapie farmacologiche, immunoterapie specifiche per allergeni inalanti o veleno di imenotteri ed eventuale prescrizione di terapie di emergenza tra cui l’autoiniettore di adrenalina nel caso di allergie gravi con rischio di anafilassi.

Michela Bianchi
Presidente AAL

 

Dottoressa Camilla Di Paolo
Specialista in allergologia presso gli Ospedali Civili di Brescia

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