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Sono i papà, i fratelli, gli amici di persone con emofilia i protagonisti della terza edizione del premio letterario Roche #afiancodelcoraggio che in questi giorni stanno raccontando la loro vita dando prova di forza, coraggio e sensibilità a sostegno dei propri cari.

L’emofilia è una malattia genetica rara che comporta un grave disturbo emorragico e che conta circa 5.000 persone in Italia. La nuova edizione del premio vuole dare proprio voce a tutti gli uomini (nonni, papà, fratelli, compagni di scuola o amici) maggiori di 14 anni di età, che abbiano vissuto o stiano vivendo accanto ad una persona con emofilia.

È possibile caricare il proprio racconto direttamente sul sito https://afiancodelcoraggio.it/ fino al 31 gennaio 2019.

I racconti saranno poi sottoposti alla votazione della Giuria Popolare che potrà esprimere le proprie preferenze grazie ad un semplice sistema di like. I 10 racconti che, alla data del 15 marzo 2019, avranno ottenuto il maggior numero di voti, saranno in un secondo momento valutati dalla Giuria tecnica indipendente, che individuerà i tre finalisti, entro il 30 aprile 2019.

Per il vincitore del concorso un premio divenuto ormai tradizione: il racconto prenderà vita trasformandosi in unospot cinematografico, realizzato in collaborazione con Lotus Production, e proiettato nelle sale italiane a partire dall’autunno 2019.

“Nelle prime due edizioni del Premio #afiancodelcoraggio abbiamo scelto di dar voce a storie di vita legate a malattie oncologiche e alla sclerosi multipla,  patologie molto conosciute e purtroppo molto diffuse -commenta Maurizio de Cicco, Presidente e Amministratore Delegato di Roche in Italia –Quest’anno vogliamo fare un ulteriore passo avanti e concentrarci su una malattia rara come l’emofilia, che rappresenta per noi di Roche un importante impegno scientifico e clinico, così come sociale, per essere al fianco di ogni singola famiglia che con amore e  coraggio si dedica al proprio caro con emofilia, perché sappiamo che dietro ad ogni paziente c’è una storia, una quotidianità, una vita”. 

Fonte: UFFICIO STAMPA A CURA DELL’OSSERVATORIO MALATTIE RARE

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