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“Ciao Viola, ti ricordi delle litigate di mamma e papà? Ti ricordi i commenti durante i pasti o le diete fai da te di mamma? E di quando mi sentivo pressata per arrivare prima delle altre all’allenamento o per avere la media del 9? Ti ricordi delle risatine che sentivo mentre passavamo per i corridoi della scuola? Quante cose ci siamo tenute dentro, molte le ferite aperte che con il passare del tempo si sono infettate diventando sempre più gravi ed evidenti”. Viola non è un’amica, Viola è l’immaginaria impersonificazione del disturbo alimentare. A “lei” hanno scritto le 16 ragazze ospiti del reparto di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza della Fondazione Mondino. Lo hanno fatto oggi, Giornata nazionale del fiocchetto lilla per il contrasto ai disturbi del comportamento alimentare.

“Le segnalazioni di Dca sono quasi triplicate dal primo lockdown a oggi – ha detto il professor Renato Borgatti, direttore della neuropsichiatria infantile del Mondino lanciando l’allarme in occasione dell’audizione in Senato dello scorso 24 febbraio – ed è una conseguenza dell’isolamento sugli adolescenti”.

“Il mio kit di accessori quotidiano essenziale era lo specchio, la bilancia e l’app conta-calorie – scrivono le ragazze a Viola -. Lo specchio mi ricordava che avevo prosciutti al posto delle cosce anche se, in realtà, erano due stecche da biliardo e le braccia erano come stuzzicadenti. Più i numeri della bilancia scendevano, più mi sentivo felice, ma questa felicità non mi bastava, anzi, mi conduceva a fami ancora del male: non ero mai abbastanza. E poi sono finita in ospedale, mi sono sentita in prigione. Subivo le indicazioni mediche come minacce invalidanti di assumere integratori alimentari o l’alimentazione artificiale. È stato difficile riconoscere la mia malattia, ma poi mi son detta che volevo tornare a casa, riprendere ad avere una vita, migliore di quello che era stata, e, alla fine, mi sono sentita come un piccolo uccello che doveva nutrirsi per spiccare il volo dopo le dimissioni”.

Simbolicamente oggi il personale dell’istituto di ricovero e cura a carattere scientifico ha indossato sul camice un fiocchetto lilla realizzato nell’ambito di un laboratorio riabilitativo sui disturbi restrittivi del comportamento alimentare (anoressia nervosa e disturbi correlati). A realizzare il nastrino sono state le 16 ragazze di età compresa tra i 12 e 17 anni, che hanno partecipato al laboratorio sotto la guida del team medico composto dalla dottoressa Martina Mensi (neuropsichiatra), dal dottor Luca Capone (psicologo e psicoterapeuta) e dalla dottoressa Maria Sabella (tecnico della riabilitazione psichiatrica). E nell’ambito del laboratorio, le ragazze oltre a scrivere a “Viola” hanno affidato le loro riflessioni a un suggestivo cartellone illustrato.

Fonte: https://www.ilgiorno.it/pavia/cronaca/ragazze-disturbi-alimentari-1.6135337

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